“DECONTRIBUZIONE AL SUD”: LA MISURA REGISTRA UNA CRESCITA DEI CONTRATTI
La misura Decontribuzione al Sud, misura introdotta dal Decreto Agosto, ha dato i suoi risultati in questi primi mesi dell’anno. I dati dell’Osservatorio Inps dicono che l’incentivo ha riguardato 592 mila contratti, una crescita del +221,5% rispetto al primo trimestre 2020, che può fare da traino alla crescita dopo l’emergenza sanitaria da Covid 19, che ha rallentato e, in alcuni casi, bloccato le attività economiche con 6,2 miliardi di ore di cassa integrazione autorizzati da aprile 2020.
I dati dell’Osservatorio Inps registrano anche una riduzione delle ore di cig autorizzate: 180 milioni di ore autorizzate e un calo del 35,5% sullo stesso mese del 2020 (+1,5% su luglio 2021).
Con la ripartenza dell’economia il governo sta valutando anche una soluzione al rifinanziamento della indennità di quarantena equiparata alla malattia per quei lavoratori costretti a casa per un contatto stretto con un contagiato da Covid: il governo dovrebbe stanziare 900 milioni destinati a questa misura, che introdotta a inizio pandemia e finanziata nel 2020 con 663 milioni, non era stata rinnovata per il 2021, salvo per i lavoratori fragili (con una copertura di 282 milioni).
La Decontribuzione prevista dal decreto agosto per il 2020 e poi prorogata fino al 2029 dalla legge di Bilancio per il 2021 prevede che i datori di lavoro privati la cui sede sia situata in regioni del Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia) possano avere un esonero del 30% dei contributi previdenziali Inps. Dal 2026 è prevista una riduzione dell’aliquota di esonero.
La misura è applicabile non solo per le assunzioni, ma anche per i contratti in essere non (tranne per il lavoro agricolo e quello domestico).