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31/01/2023 266
RESTO AL SUD: BILANCIO INIQUO TRA OPPORTUNITA’ E OSTACOLI?

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L’autoimprenditorialità dei giovani nei territori del Mezzogiorno non decolla, nonostante i risultati degli incentivi messi a disposizione come la misura Resto al Sud.  Si tratta di una misura che agevola l’avvio o l’ampliamento di progetti imprenditoriali nelle regioni meridionali. Secondo l’ultimo bilancio diffuso da Invitalia, la società che gestisce lo strumento, finora sono stati approvati quasi 14.000 progetti e a dicembre 2022 le agevolazioni concesse sono state di 689 mln di euro, per un impatto occupazionale che viene stimato in 49.000 nuovi posti di lavoro. L’efficacia di Resto al Sud sta proprio nel sostenere iniziative di avvio o sviluppo di impresa nelle aree economicamente più arretrate del Paese, oltre che essere un incentivo in grado di avere un impatto sull’occupazione, mostrando così di avere un alto valore sociale dell’iniziativa, oltre che un valore economico. Ma ciò che incide sulla scelta di sfruttare questa opportunità, è rappresentato dalla bassissima propensione da parte degli istituti di credito (che sebbene convenzionati con la misura e con l’ente gestore), ad avallare ed accogliere le richieste di finanziamento, pretendendo garanzie spropositate, non in linea con il rischio da sopportare, rallentando l’iter di concessione nonostante le valutazioni positive del progetto, fungendo in tal modo da deterrente. In tal modo viene meno il concetto di “finanziamento agevolato”, che dovrebbe consentire l'ottenimento di fondi a condizioni più favorevoli rispetto agli standard offerti dal mercato dei prestiti. E a tali ostacoli sono più esposti i giovani di estrazione più umile, coloro i quali non hanno possibilità di contare su propri capitali inziali, (ricordiamo che Resto al Sud prevede spese escluse dalla copertura dell’incentivo). Insomma a farne le spese sono coloro per i quali lo strumento dell’autoimprenditorialità potrebbe essere il passo verso l’emancipazione, la realizzazione professionale e personale. Si tratta di una misura necessariamente migliorabile, attraverso l’introduzione di correzioni strutturali volte ad ampliare la quota di spese ammesse al finanziamento (ad esempio le spese di avvio iniziali), ma anche facendo in modo che le ulteriori garanzie richieste dagli Istituti di Credito debbano rimanere un supporto accessorio alla richiesta del credito, soprattutto quando alla base c'è una idea concreta e supportata da soggetti esterni quali Invitalia e il Fondo di garanzia per le pmi, che con la loro presenza possono assicurare la capacità di rimborso del finanziamento.